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Le sette porte

Opera

Le sette porte

Location

Portico di Piazza Cittadella

Committenti

Persico Group
G.E.G. Telecomunicazioni
Accademia Carrara

Artista

Matteo Rubbi

Le sette porte è un’opera site specific, concepita per sposare le caratteristiche architettoniche del portico della Cittadella viscontea in Città Alta, con l’obiettivo si raccontare le sette tappe del probabile viaggio di Maria e Giuseppe da Nazaret a Betlemme.

Di questo viaggio lungo più di 150 chilometri si fa cenno nel solo Vangelo di Luca, oltre che negli apocrifi. Di come sia avvenuto non sappiamo nulla; non sappiamo nulla delle difficoltà di una simile impresa, condotta con il solo supporto di un asino, per trasportare le provviste, e in compagnia di uno dei fratelli di Giuseppe.
Per la ricostruzione del possibile percorso è stata utilizzata la Tabula Peutingeriana, una replica medievale di una mappa del I-IV secolo. Le sette città stilizzate sono realizzate in neon, sospese tra le campate del porticato e sono unite simbolicamente da una poesia di George Abraham.

Le sette porte è un’opera realizzata dall’artista Matteo Rubbi grazie al contributo di Persico Group e di G.E.G. Telecomunicazioni ed è esposta presso il porticato della facciata Nord della Cittadella viscontea di Città Alta.

Persico Group

Persico Group è una realtà famigliare di eccellenza mondiale nella progettazione e produzione di stampi e impianti per automotive e nel settore della tecnologia rotazionale, oltre che nella realizzazione di racing yacht,  performance cruising yacht e di componenti in composito per diversi settori.

Le relazioni con i mercati del Gruppo Persico sono in continuo sviluppo e nella crescita spiccano richieste e soluzioni negli ambiti Aerospaziale e Medicale. Oggi il Gruppo Persico, fondato da Pierino Persico nel 1976, conta 11 società in 6 Paesi europei ed extra europei.

G.E.G. Telecomunicazioni

G.E.G. Telecomunicazioni progetta e realizza sistemi radiomobili e di telecomunicazioni per la pubblica sicurezza, offrendo alle Amministrazioni Pubbliche un servizio di comunicazione sicuro ed efficace per la gestione delle mission critical ed emergenze.

Accademia Carrara

La pinacoteca dell’Accademia Carrara offre ai visitatori un percorso espositivo con oltre trecento opere tra dipinti e sculture di rilievo internazionale, per un viaggio di cinque secoli attraverso la storia dell’arte italiana dal Rinascimento all’Ottocento. Fu fondata nel 1796 grazie all’idea visionaria del nobile bergamasco Giacomo Carrara, che ha dato vita a un’istituzione museale a partire dalla propria passione di collezionista e conoscitore.

 

Accademia Carrara è diretta da M. Cristina Rodeschini e si distingue nel panorama artistico italiano per l’identità del suo patrimonio: è da sempre considerata la ‘Casa del collezionismo’ per la qualità e quantità di donatori che hanno reso la sua collezione tanto straordinaria.

 

Custode dei grandi nomi della storia dell’arte compresi tra il XV e il XIX secolo - Pisanello, Foppa, Crivelli, Bellini, Mantegna, Raffaello, Botticelli, Bergognone, Carpaccio, Palma Il Vecchio, Tiziano, Baschenis, Fra Galgario, Tiepolo, Canaletto, Hayez, Piccio, Pellizza da Volpedo - Accademia Carrara vanta tra i più importanti corpus al mondo di opere di Lorenzo Lotto e Giovan Battista Moroni, oltre a una parte dei Mazzi Visconti Sforza, mazzi di Tarocchi risalenti al XV secolo.  

Artista

Matteo Rubbi

Matteo Rubbi è un artista visivo. Nel 2005 si laurea in Belle Arti all'Accademia di Brera, Milano, con Alberto Garutti. Nel 2007 è cofondatore di Cherimus, associazione artistica no-profit con sede in Sardegna, che opera per contribuire allo sviluppo dell’eredità sociale e culturale della regione del Sulcis attraverso l'arte contemporanea. Nel 2011 Rubbi ha vinto l'ottavo Premio Furla e nel 2015 è stato selezionato per il programma di arte pubblica ArtLine a Milano. 

Ha tenuto mostre personali presso istituzioni come FRAC Corsica, Corte, Francia; CAC La Sinagogue de Delme, Delme, Francia; Fondazione Querini Stampalia, Venezia; GAMeC, Bergamo; Combine Studios ASU, Phoenix; Museo Burel, Belluno. Ha partecipato a mostre collettive e progetti speciali al Centre Pompidou, Palais de Tokyo, Musée Bourdelle, Parigi; IAC, Istituto d'arte contemporanea, Villeurbanne/Rodano-Alpi; CRAC Alsazia, Atlkirch; CNAC Le Magasin, Grenoble; MAXXI, MACRO, Roma; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; PAC, GAM, MUDEC, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Isola Art Center, Milano; GAMeC, Accademia Carrara, Bergamo; MAN, Nuoro. 
Matteo Rubbi ha inoltre partecipato a residenze d’artista quali: Le Pavillon du Palais de Tokyo, Francia (2009); ASU Art Museum, Phoenix, Stati Uniti (2012); LAP, Montalvo Art Center, Saratoga, Stati Uniti (2017-2019); Camargo Foundation, Cassis, Francia (2020). Vive e lavora in Italia.

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